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lunedì 14 febbraio 2011

NON C'E' DUE SENZA TRE...MA ANCHE NO

1°    2008
LAVELANET (Francia), 17 luglio 2008 - Riccardo Riccò è ancora in stato di fermo nel quartier generale di Mirepoix, un paesino di poco meno di 4.000 abitanti nel dipartimento di Ariege. E vi rimarrà ancora a lungo. Il procuratore della Repubblica di Foix, Antoine Le Roy, ha annunciato di aver aperto "a fine mattinata un'inchiesta preliminare" per chiarire gli aspetti penali della vicenda (in Francia il doping è un reato). Con il corridore, al momento, ci sono solo un legale e un interprete. Con ogni probabilità, passerà la notte in cella, in detenzione cautelare, e soltanto domani mattina sarà ascoltato da un giudice d'istruzione.
NESSUNA AMMISSIONE - Intanto, il pm francese Leroy ha riferito che il corridore ha negato di aver assunto sostanze dopanti. "Nelle sue prime dichiarazioni - ha detto Leroy -, Riccò ha negato di avere commesso un fatto del genere. È in custodia cautelare nella gendarmeria di Mirepoix. Fino ad ora si è mostrato calmo. Dovrà comparire domani davanti al giudice incaricato che potrebbe metterlo sotto inchiesta ufficiale".
SU L'EQUIPE -  "Riccardo Riccò positivo ai controlli antidoping. Tracce di Epo di terza generazione nelle sue urine".

2°2011
Il piccolo chimico (soprannome da giovanissimo del dopatissimo Riccardo Riccò) ha conservato in frigo per 25 giorni una sacca del suo sangue. Poi l’autoemotrasfusione (se lo è iniettato nelle vene).
 
Risultato? Trasporto d’urgenza in ospedale. Altro che Cobra (soprannome che si è dato lui) ! La radiazione dal ciclismo e l’allontamento dallla bici di un dopato che ci ricasca deve esser esemplare.
Era già successo nel 2008, quando al Tour de France lo pizzicarono con la cera. Il ciclista ha perso il pelo ma non il vizio.
Non dovrebbe avere il diritto di usare la due ruote nemmeno per andare a comprare il latte. Secondo l’intero movimento dovrebbero togliergli anche il diritto di correre una cicloturistica ! Non ci sono parole per descrivere l’atto scellerato con cui un ciclista (già dopato e punito) mette stupidamente a repentaglio la propria vita. Il piccolo chimico di Formiggine si dedichi a qualcos’altro, il ciclismo non è doping.
UN AUTENTICO SUICIDIOAvrebbe rischiato la vita per una sacca di sangue mal conservato. Se davvero le rivelazioni che giungono da Modena sono fondate, la vicenda di Riccardo Riccò e del malore (blocco renale ed edema polmonare secondo quando ammesso dallo stesso padre del corridore) che lo ha costretto al ricovero di urgenza nell’ospedale di Baggiovara (Modena) rischia di diventare un autentico suicidio. Non solo per le possibili e dannosissime complicanze del malore stesso, ma sopratutto per le conseguenze sportive. Radiatelo non tanto per il doping, ma per salvargli la vita!
RICCO’ VIA DAL CICLISMO PER SEMPREVia. Per sempre. Non ci sarà speranza fino a quando non si faranno controlli veri in tutti gli sport. Altrimenti "perchè io no e lui sì"? Perchè non escono i nomi ancora nascosti (pare siano in 150) dell’Operation Puerto? In ogni caso Riccò è andato in fuga anche questa volta. La maglia rosa del più fesso è sua. Ma non deve avere altre occasioni.
I CICLISTI SONO LACRIMEI ciclisti veri sono altro ed i tifosi e tutta la gente che ad ogni tappa del Giro o del Tour, ma anche di altre gare, va a far festa, ad incitare, a spellarsi le mani in applausi: è un mondo di tifo magnifico e coinvolgente. Molti di quelli che stanno in sella non se lo meritano quel pubblico da sogno…
Madrid, 13:22 CICLISMO, FREIRE: RICCO'? SPERO VENGA SQUALIFICATO A VITA Oscar Freire si esprime in maniera dura sul caso di Riccardo Riccò, ricoverato all'ospedale di Modena dopo un malore accusato all'alba di domenica scorsa dopo essersi praticato un'autoemotrasfusione iniettandosi del sangue che conservava in frigorifero da 25 giorni. "Ho vissuto un'epoca in cui tutti eravamo campioni, ora è il contrario" - dice lo spagnolo tre volte campione del mondo in un'intervista al quotidiano As -. Ogni giorno c'è gente sempre più pazza in questo sport. Spero che Riccò venga squalifcato a vita. Non so se non capiscono quali sono le regole o se non si preoccupano del rischio. E' molto sconfortante perchè il pubblico pensa che siamo tutti uguali. E anche se dici che non è così nessuno ti crede".
(13/02/2011) (Spr)

A QUANDO LA 3°?

Cosa aggiungere...solo questo:


Dato che i globuli rossi si deteriorano con l'invecchiamento, e nel sangue conservato avvengono varie modificazioni chimiche, il sangue intero deve essere usato entro 21 giorni dal prelievo. Oggi è possibile conservare i globuli rossi per anni se congelati e mantenuti a bassissime temperature, ma questi procedimenti di congelamento e scongelamento sono ancora piuttosto costosi e complessi e quindi l'applicazione pratica è ancora limitata.

...nel  caso serva a qualcuno...